Il passaggio generazionale d’impresa

da | Nov 1, 2020

Il patto di famiglia è uno strumento giuridico che serve all’imprenditore per pianificare il passaggio generazionale della sua attività d’impresa.

Il passaggio generazionale d’impresa e la relativa pianificazione da parte dell’imprenditore della propria successione in azienda, sia che essa sia svolta in forma individuale sia che essa sia svolta in forma societaria, è un’esigenza molto sentita negli ultimi anni.

cessione

Gli interessi tutelati dal legislatore sono fondamentalmente due: il primo costituito dalle norme relative alla successione dei legittimari i quali non possono essere lesi dei diritti successori; il secondo costituito dalla tutela costituzionalmente garantita per lo svolgimento dell’attività economica. Senza divagare in un’analisi storica del contemperamento delle due diverse esigenze, il legislatore negli ultimi decenni ha ritenuto sempre più predominante la necessità di tutelare l’integrità dell’attività economica quale motore dell’economia nazionale.

Strumenti per il passaggio generazionale

Gli strumenti per consentire all’imprenditore il passaggio generazionale sono molteplici. Questi strumenti sono necessari per l’imprenditore nel caso in cui la sua volontà sia quella di affidare la gestione e la proprietà dell’attività economica solo ad alcuni dei propri successori. Si devono distinguere gli strumenti testamentari dagli strumenti giuridici che permettono di anticipare il passaggio generazionale a un momento anteriore all’apertura della successione.

Strumenti testamentari per il passaggio generazionale

Una prima via per gestire il passaggio generazionale è lo strumento del testamento. Si può definire come lo strumento classico usato fino al primo decennio di questo millennio. L’imprenditore quindi trasferiva a mezzo di un legato o di una divisione del testatore la proprietà dell’attività economica al soggetto che ritenesse più capace di gestire e continuare l’attività economica. Lo strumento testamentario – rilevato che i legittimari hanno diritto alla propria quota in senso quantitativo e non qualitativo (ossia non vi è diritto ad avere una quota di tutti beni) – lascia molta libertà all’imprenditore, ma di converso è instabile negli effetti essendo molto semplice che la diversità di valori dei beni attribuiti possa arrecare una lesione ai diritti riservati ai legittimari.

Strumenti anticipatori della successione per il passaggio generazionale

Una seconda via per gestire il passaggio generazionale sono gli strumenti che il legislatore fornisce all’imprenditore ancora in vita. Questi strumenti giuridici sono disciplinati mediante legislazione nazionale oppure mediante il riconoscimento di norme internazionali. Il primo strumento giuridico a carattere nazionale a disposizione dell’imprenditore è la donazione. La donazione è il negozio con il quale un soggetto si spoglia di un bene al fine di arricchire un altro soggetto.
Questo strumento lascia ampia libertà all’imprenditore di disporre del bene come meglio crede. Egli potrebbe disporre il passaggio generazionale anche a favore di un soggetto non legato da vincolo di parentela. Ma come detto sopra, questo strumento non assicura nessuna stabilità degli effetti, potendo essere rimessa in discussione con l’apertura della successione dell’imprenditore.

Anche l’usufrutto vitalizio, inoltre, può essere efficacemente utilizzato nell’ambito del passaggio generazionale, grazie allo strumento della donazione o vendita con riserva di usufrutto vitalizio a favore del donante o venditore.

Altro strumento molto utilizzato negli anni passati è stato il trust. Con questo strumento giuridico l’imprenditore oltre a costituire una segregazione patrimoniale, disciplina mediante un regolamento scritto la gestione della propria impresa. I soggetti necessari di questo strumento sono il disponente, il trustee e i beneficiari. Il disponente è l’imprenditore il quale trasferisce l’attività economica a un trustee. Il trustee è solitamente un soggetto imparziale che acquista una proprietà fiduciaria al fine di gestire il bene costituito in trust per conto dei futuri beneficiari. I beneficiari sono i soggetti che a scadenza del trust diverranno titolari dell’attività economica. Questo strumento permette, oltre al c.d. Salto della successione, anche un elevato grado di stabilità degli effetti.

Una recente riforma ha introdotto l’istituto del c.d. Patto di famiglia che, nelle intenzioni del legislatore è lo strumento che contempera nel miglior modo le esigenze di tutela dei successibili con le esigenze di tutela dell’integrità economica; ad oggi deve considerarsi il modo migliore per pianificare il passaggio generazionale d’impresa.

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